Allestire un acquario con le piante lo rende molto più bello e decorativo e scegliendo quelle giuste si può trasformare un semplice contenitore di pesci in qualcosa di assolutamente suggestivo e affascinante.  Oltre a produrre un effetto estetico di sicuro impatto, le piante in acquario hanno un’importante funzione biologica. Infatti, apportano benefici all’ecosistema chiuso perché assorbono sostanze nocive e mantengono il sistema in equilibrio. Inoltre, durante il giorno le piante producono ossigeno, di importanza vitale per i pesci e tutti gli altri organismi viventi. Vediamo come gestire le piante in acquario.

Come mettere le piante in acquario

Sistemare le piante nel modo corretto nell’acquario contribuisce a farle crescere meglio e a rendere la vasca più decorativa. Le piante più alte vanno collocate verso il fondo, quelle più piccole vanno messe invece in primo piano.

Evitare di posizionarle vicino al riscaldatore o al filtro perché risultano dannosi per le piante. Per posizionarle sul fondo ecco come procedere:

  • Estrarre la pianta dal vasetto
  • Togliere completamente la lana che avvolge le radici
  • Sciacquare le radici sotto l’acqua corrente ulteriori residui ed eliminare quelle marce
  • Raggruppare le radici e prenderle con una pinzetta
  • Inserirle nel fondo dell’acquario
  • Interrare completamente le radici e lasciare coperto il colletto della pianta

Come fertilizzare le piante in acquario

Esistono diverse modalità per fertilizzare le piante in acquario, da scegliere in base alle più svariate esigenze. Oltre ai vari prodotti disponibili sul mercato, sono disponibili i cosiddetti fondi fertili, ovvero dei fondi già arricchiti con fertilizzanti che vanno collocati sotto il substrato.

Il fondo fertile, a differenza dei concimi, va inserito solamente quando si prepara il primo allestimento della vasca oppure in fase di riallestimento di essa. La sua durata va dagli 8 ai 14 mesi, dopodiché occorrerà rigenerarlo con il ghiaino. 

Invece, chi desidera usare dei fertilizzanti da introdurre periodicamente nell’acquario può ricorrere ai tabs, compresse preparate apposta per fornire tutti i nutrienti necessari alle piante per crescere rigogliose. Le compresse vanno interrate vicine alla pianta da fertilizzare, preferibilmente a 2-4 cm di distanza.

Un’altra soluzione efficace per fertilizzare le piante in acquario sono i dispenser, ideali per garantire alle piante un nutrimento costante. Sul mercato si trovano dispenser automatici programmati per fertilizzare le piante quotidianamente e al contempo mantenere pulita l’acqua.

Piante in acquario senza co2

Quali sono le piante senza CO2 da inserire nell’acquario? Eccone alcune da scegliere per creare un acquario spettacolare:

Anubias Barteri – pianta palustre facile da coltivare, è ideale da mettere in posizione centrale perché si espande in altezza e in larghezza e crea un effetto scenografico.

Bolbitis heudelotii – molto resistente, va posizionata preferibilmente all’uscita del filtro in quanto ama molto la corrente. Cresce molto facilmente e a diventa una pianta dalle dimensioni importanti, infatti il rizoma può raggiungere i 25 cm.

Felce di Giava – pianta di origine asiatica, è adatta a tutti gli acquari di acqua dolce e può raggiungere larghezze di 40cm e altezze di 30cm. Anche questa si consiglia di posizionarla al centro per farla espandere meglio.

Sagittaria subulata – pianta palustre di origine sudamericana, ha foglie nastriformi, corte e coriacee che ricordano piccole frecce. Non ha particolari esigenze, forma delle rosette e cresce rapidamente raggiungendo un’altezza di 20 – 30 cm.

 Najas guadalupensis – pianta facile da coltivare, cresce bene e rapidamente anche con poca luce e forma dei cespugli intricati in cui trovano riparo i pesci appena nati.

Hygropila Polisperma –  di origine asiatica, è una pianta della famiglia delle Acantacee che non cresce molto in altezza, ma crea dei cespugli fitti di sicuro impatto estetico.

Sono comunque moltissime le piante senza co2 da poter mettere in acquario, fra cui anche la Anubias Nana, la Echinodorus Tenellus, la Luydwigia Repens e anche molti muschi comuni.

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