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E' vivamente raccomandato! L'utilizzazione di un sottofondo fertile permette un attecchimento ottimale delle piante durante il primo allestimento permettendo così all'acquario di raggiungere in minor tempo l'equilibrio biologico che permetterà anche ai pesci di vivere in ottima salute.
La ghiaia deve essere silicea o quarzifera, comunque priva di carbonati di calcio che in breve tempo indurirebbero l'acqua rendendola poco ospitale per la maggioranza dei pesci e la quasi totalità delle piante.
Lo spessore della ghiaia deve essere di almeno 6-7 cm, tale da coprire il sottofondo fertile.
Era un sistema utilizzato molti anni fa: molti problemi nascevano proprio da quelle tavolette che dopo qualche settimana iniziavano a decomporsi con produzione di un'enorme quantità di nitrati; gli scambi all'interno dello strato di ghiaia venivano inibiti con successiva condizione di asfissia per le radici delle piante che dopo un primo periodo di rigoglio, iniziavano a deperire. In definitiva è un metodo di fertilizzazione da evitare.
Decisamente no! Quei preparati sono ricchi di composti azotati che in acquario vengono già prodotti in quantità addirittura eccessive dal filtro. Spesso poi sono anche arricchiti con anticrittogamici sicuramente pericolosi per la vita dei pesci. Infine, tendono ad entrare in sospensione nell'acqua, rendendola torbida e depositando polvere sulle piante: viene così ridotta la capacità di fotosintesi e offerto un ottimo substrato per la crescita delle alghe infestanti.
Riscalda leggermente la ghiaia del fondo favorendo l'instaurarsi di un movimento freatico ascendente: l'acqua che occupa gli interstizi del materiale di fondo si scalda maggiormente di quella sovrastante, diventa più leggera e sale; viene quindi rimpiazzata da acqua più fresca e ricca di ossigeno e ferro (aggiunto periodicamente con il SERA Florena). Il giovamento per le piante è notevole.
