-
×
-
Non è importante dove verrà sistemato il filtro, ma è di fondamentale importanza che sia adeguatamente dimensionato per il volume dell'acquario; dal punto di vista pratico, quello interno dà meno problemi, non essendoci tubi che escono e rientrano in vasca.
L'acqua che attraversa il filtro deve incontrare dei materiali inerti che trattengano lo sporco più grossolano (lana di perlon, biofibra o spugne specifiche), quindi del materiale di supporto per la flora batterica (cannolicchi di varia forma e porosità, biobox o altre spugne a trama più fitta).
Il filtraggio meccanico avviene per semplice "setacciamento" dell'acqua a mezzo di materiali come lane e spugne: vengono trattenuti solo i materiali più grossolani. Il filtraggio biologico avviene ad opera dei batteri che trasformano le sostanze tossiche disciolte in acqua in altre via via meno tossiche secondo uno schema ben preciso che viene definito "ciclo dell'azoto". L'azione combinata di entrambi i sistemi permette di avere in acquario le condizioni ideali per l'allevamento di pesci e piante.
Se il nostro acquario è dotato di un filtro biologico, quest'ultimo funzionerà sempre meglio con il passare del tempo, dato che la flora batterica si accresce e si rafforza in tempi piuttosto lunghi. Per questo motivo è bene non toccare il "cuore biologico" del filtro e provvedere solo alla pulizia del prefiltro meccanico una o due volte al mese a secondo dell'affollamento del nostro acquario.
La lana deve essere sciacquata una o due volte al mese, e quindi sostituita.
La biofibra non va mai sostituita essendo indistruttibile, ma sciacquata di tanto in tanto.
Le spugne vanno pulite con la stessa frequenza della lana e sostituite quando perdono la loro porosità.
I cannolicchi, i biobox e i materiali per il supporto batterico in genere, non vanno mai sostituiti e sciacquati solo se vediamo che nonostante la pulizia del materiale del prefiltraggio meccanico, l'acqua ha difficoltà ad attraversare tutti gli scomparti del filtro riducendone così il livello interno e la portata della pompa.
Il carbone va sostituito dopo ogni utilizzo specifico e comunque sempre dopo un periodo di attività continuativa di tre - cinque settimane.
La torba attiva in granuli deve essere sostituita dopo 4 - 6 settimane, a seconda del tipo di acqua che utilizziamo per i cambi parziali.
Il potere adsorbente del carbone non è molto selettivo e quindi con un suo utilizzo continuativo si corre il rischio di prelevare dall'acqua anche vitamine, fertilizzanti e integratori vari che abbiamo introdotto in acquario per migliorare le condizioni di vita dei nostri ospiti, piante o pesci che siano.
Dopo un periodo di due o tre mesi, il carbone potrebbe rilasciare quanto trattenuto sino a quel momento per un semplice sbalzo di pH verificatosi magari durante un cambio d'acqua: le conseguenze sarebbero catastrofiche!
Il carbone è un materiale filtrante ad azione chimica e quindi deve essere utilizzato solo per tempi limitati e per motivi specifici come l'adsorbimento di un medicinale a fine cura, per eliminare dei coloranti dall'acqua come il tannino rilasciato dai legni di torbiera, e così via.
Vuoi saperne di più? Clicca QUI'
NO! Vengono divisi in non-attivi, attivi e iperattivi: alcuni corrispondono alla definizione, altri no... Molti alterano i parametri chimico - fisici dell'acqua come pH e conduttività; scegliete sempre un carbone di ottima qualità come il SERA Carbone SuperActiv.
I cannolicchi (detti anche: bombolotti, tubetti, e così via...) sono dei cilindretti forati solitamente costituti di ceramica, di materiale sintetico o di vetro sinterizzato (come il SERA Siporax) adatto alla colonizzazione della flora batterica. I diversi materiali mettono a disposizione una superficie utile per l'insediamento via via maggiore, a scapito però del rischio di intasamento escluso il Siporax, materiale di nuovissima concezione.
Il filtro sottosabbia è costituito da una griglia a maglie molto strette da disporre sul fondo dell'acquario; la ghiaia viene disposta sopra la griglia in modo che tra vetro di fondo e ghiaia ci sia una sottile intercapedine. Una pompa aspira l'acqua dall'intercapedine che è costretta ad attraversare l'intero strato di ghiaia che funge così da materiale filtrante sempre ben ossigenato e ricco di batteri nitrificanti.
Il filtro sottosabbia viene usato sempre meno e comunque solo in acquari marini: tende ad intasarsi velocemente e la sua pulizia risulta estremamente laboriosa. In acqua dolce le radici delle piante si infilano nelle maglie della griglia e una volta attecchite, è praticamente impossibile spostarle. In definitiva il suo utilizzo sarebbe utile, ma non lo consigliamo...