I ciclidi africani dei grandi laghi sono pesci coloratissimi e molto robusti quando si scelgono questi pesci in acquario dobbiamo ricordarci che sono poco socievoli e vanno allevati in acquari dedicati
Molto spesso vengono scambiati per pesci marini ma i ciclidi africani sono pesci d'acqua dolce a tutti gli effetti.
Di solito raggiungono taglie anche ragguardevoli con esemplari che possono superare i trenta centimetri, sono specie vegetariane che si possono abbinare senza grandi problemi a conspecifici. Colori unici e variopinti con riproduzione abbastanza facile, richiedono acquari di grandi dimensioni, massimo cinque o sei esemplari in un acquario di 200 litri. Le femmine di solito sono poco colorate, per la riproduzione è consigliabile abbinare un maschio a più femmine.
I ciclidi del lago Tanganika
Alcuni ciclidi sono adatti anche ad acquari di piccole dimensioni anche se per la loro aggressività è necessario allestire acquari di settanta o ottanta litri per ospitarne un paio di coppie. Facili da riprodurre adottano cure parentali agli avannotti proteggendoli e nutrendoli con il massimo impegno
Come allevare in acquario i ciclidi africani
L'acqua di solito non è mai un problema per i nostri ciclidi, infatti per buona parte del nostro territorio la nostra acqua di rubinetto è piuttosto dura e quindi adatta ai nostri amici, ricordiamo che come per tutti gli altri pesci d'acquario i contenuti di nitrati e fosfati devono essere nulli o molto bassi cosa che non sempre è possibile con l'acqua che proviene da un acquedotto. Consigliamo quindi un controllo con gli appositi test per garantire il giusto comfort ai nostri pesci.
L'arredamento della vasca richiede un quarzo sottile di colorazione chiara, il bianco è di solito quello preferito per risaltare il colore dei pesci, ricordiamo che dobbiamo stendere sul fondo dell'acquario almeno cinque o sei centimetri di quarzo per evitare che gli esemplari che amano scavare raggiungano il fondo dell'Acquario. Anche con gli esemplari vegetariani si possono inserire alcune piante come le anubias e le vallisneria, le prime molto dure da masticare e le seconde molto amare e quindi poco apprezzate dai nostri amici ciclidi.